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TRAMA
E' notte in città e si sente solo il battito della pioggia mentre un gran numero di topi rosicchia un cavo elettrico. Poco dopo fari di un veicolo in arrivo disperdono il branco e il furgone passa rombando e schizzando acqua da una pozzanghera sul cavo sfilacciato dai topi. Al contatto con l'acqua i fili vanno in cortocircuito, crepitano furiosamente per diversi secondi, poi tacciono e le luci circostanti tremolano brevemente. Nel furgone ci sono i nostri amici Lamù, Ataru, Mendo e le guardie del corpo della tigrata che stanno tornando a casa dopo un briefing per la pianificazione di un film scolastico. Nel frattempo, la sovratensione elettrica proveniente dal cortocircuito attraversa le linee adiacenti la strada e investe ogni cosa in città facendo restare al buio la torre di Tokyo, palazzine e interi quartieri. Solo la luce della luna (nonostante la pioggia) illumina la strada quando Mendo lascia a casa Lamù e Ataru. La mattina dopo a scuola tutti parlano del grosso blackout della notte precedente. Ataru e Lamù si recano al liceo Tomobiki a piedi come al solito (in realtà Lamù vola come sempre) accompagnata quest'ultima da un piccolo stormo di uccelli con cui la tigrata ha stretto amicizia quella stessa mattina mentre faceva jogging prima di uscire per andare a scuola. I due incontrano anche Ran vicino al cancello e anche la rossa viene avvicinata dagli uccelli che se la prendono con Ataru quando quest'ultimo cerca di avvicinarsi a lei con le solite intenzioni. Ran rassicura lo stormo dicendo che Ataru sembra un maniaco ma è innocuo. Il ragazzo sorpreso, pensa che Ran parli con gli animali ma questa gli spiega che lei e Lamù possono comunicare con gli uccelli, ed eventualmente con altre creature, a livello empatico. Erano in grado di "sentirli" più chiaramente quando erano ragazzine ma quella connessione sembra indebolirsi man mano che loro crescono. Quella notte Mendo organizza una yozakura sotto Tarozakura, un ciliegio colossale ai margini della sua tenuta. Essendo rimasto in piedi per quasi trecento anni, l'albero è stato una sorta di angelo custode per la famiglia Mendo. Sfortunatamente, il gigantesco sakura ha iniziato a marcire all'interno, quindi hanno pensato di abbatterlo durante una scena del film per poi reinnestarlo e farlo ricrescere. Tra i tanti invitati manca ancora la dottoressa Sakura che arrivando tardi fà capire il motivo, ossia un gruppo di spiriti dall'aspetto strano che l'hanno rallentata. Stranamente gli spiriti dicono anche di avere una relazione speciale con il grosso ciliegio ma nessuno capisce bene di che tipo. Dopo qualche solito macello dato dai nostri amici (poco prima Ataru aveva dato a Lamù un umeboshi per esempio facendola un pò ubriacare e aveva iniziato a fare i suoi soliti casini insieme ad altri) la situazione si ricalma e tutti notano Lamù sdraiata con gli occhi chiusi alla base del tronco. L'aliena dice che stava ascoltando la canzone di Tarozakura, una dolce melodia irradiata dal suo spirito. Shinobu si mette un pò in disparte e rimugina tra se e se riflettendo su quanto successo alla festa e sulla natura della loro vita come un lungo viaggio, lasciando dietro di sé molti ricordi. Questo finche Shutaro non la raggiunge e la invita a riunirsi a loro.
La scena di sposta su una discarica piena di elettrodomestici dismessi dove due vagabondi bevono vicino a un fuoco e discutono sulla città e sulle molteplici opportunità che offre fino a rivolgere la loro attenzione su dei televisori scassati che hanno lì intorno. Uno degli uomini preme l'interruttore di uno dei televisori, chiedendosi se qualcuno di loro potesse ancora funzionare , quando all'improvviso gli schermi di tutti i televisori vicini si illuminano, proiettando una breve immagine di Lamù attraverso un campo di luce statica.
A scuola il giorno successivo le riprese del film iniziano. Quest'ultimo narra le gesta di un giovane, interpretato da Ataru, che trova rifugio in uno strano villaggio dopo essere fuggito da una banda di assassini nei boschi. Quella notte si sveglia e ascolta la conversazione di un consiglio di alberi che si è riunito fuori dalla sua finestra (tipo come quelli delle Due Torri del signore degli anelli). L'albero principale, Tarozakura, soffre di una malattia debilitante, ma riesce comunque a controllare gli spiriti maligni che attaccano agli abitanti del villaggio, causando danni alla popolazione. Discutendo sullo stato della sua salute, uno degli alberi afferma che l'unico modo per distruggere Tarozakura è con un'ascia salata. Detto questo le riprese di fermano e riprendono proprio sotto il gigantesco ciliegio originale e lì Ataru proclama agli abitanti del villaggio che può abbattere l'albero e liberarli chiedendo però una ricompensa in cambio. Quindi abbatte la sua ascia sul grande tronco. All'improvviso, la terra diventa stranamente silenziosa. Decine di uccelli si precipitano fuori dai rami dell'albero e il tronco inizia a schiumare di una strana sostanza verde nel punto in cui Ataru lo ha colpito e subito dopo una spaccatura si fa strada attraverso il tronco e Tarozakura, cade a terra. La schiuma fuoriuscita consuma l'albero, come fosse un acido finché rimane solo una sorta di guscio scheletrico. Purtroppo per Megane (il regista del film) la scena non è stata neanche ripresa tutta per colpa di un altro strano blackout che stavolta ha colpito la cinepresa. Mentre accadeva questo, contemporaneamente nella sua cucina, Sakura prepara un pasto abbondante per i suoi ospiti extradimensionali, gli spiriti e si lamenta delle spese sostenute per averli intorno. Poi un'interruzione di corrente mette fuori uso il suo microonde mentre gli spiriti svaniscono improvvisamente con grande sconcerto di Sakura senza una causa apparente.
Megane frustrato dalla perdita di quella che ovviamente sarebbe stata una ripresa spettacolare, ma passa nobilmente alla scena successiva. L'abbattimento di Tarozakura libera effettivamente gli abitanti del villaggio dai loro spiriti maligni, ma senza l'albero a controllarli gli spiriti ora si scatenano indipendentemente. Quindi gli abitanti del villaggio si riuniscono e pregano per la liberazione dal male che si era scatenato. Alle loro suppliche appare la bellissima Principessa Oni (interpretata naturalmente da Lamù), un essere cosmico che bandisce gli spiriti nella terra con la sua luce sacra. A loro volta, gli abitanti del villaggio adottano la principessa come divinità locale e organizzano un festival che celebra i suoi poteri. Le riprese vanno a gonfie vele finché Ataru non inciampa in uno dei torii in legno, facendoli crollare a domino. Megane e Mendo sono perplessi e arrabbiati, considerando che questa scena avrebbe dovuto essere il momento clou del loro film, basato appunto su una leggenda che circola nella famiglia di Mendo. Mentre discutono con Ataru per il macello appena combinato, Shinobu nota che Lamù ha lo sguardo assente e non reagisce. La tigrata si riprende solo dopo un pò di pepe al naso messogli da Ataru. Dopo essere tornata normale rassicura tutti dicendo di essere solo un po' stanca. Quella stessa notte, due guardie di Mendo mentre stanno facendo la guardia alle scenografie del film, rimangono completamente sconcertate quando vedono il set che prendeva vita. Mossi da mani invisibili, gli oggetti di scena compiono la loro silenziosa processione, accompagnati dalle misteriose forme di donne oni avvolte in kimono simile a quello che aveva Lamù. Bagnandosi la testa nell'acqua fredda come per ritornare in sè, gli uomini si sentono nervosamente sollevati mentre la vista della presunta allucinazione, svanisce lentamente.
Il giorno seguente, c'è un vento fortissimo che impedisce a Ten di volare e mentre sta aggrappato a un ramo per non essere sbalzato via, si interroga sull'assenza del gatto Kotatsu che non si fà vedere da un pò ormai. A scuola, Ataru decide di concludere la pausa pranzo facendo una piccola caccia alle ragazze della sua classe e questo fa arrabbiare notevolmente Lamù che tenta di punire Ataru con una delle sue mega scariche ma con sopresa di tutti, il suo attacco non ha quasi alcun effetto su Ataru in quanto il raggio risulta davvero molto debole. Poco dopo Lamù ha un altra conferma camminando da sola lungo il cortile della scuola e toccando la rete metallica prova a dargli corrente, ma Ran che era appoggiata ad essa un pò più distante, avverte solo un pò di solletico. Nel frattempo, Ataru che si trovava anche lui in cortile, si scontra con un albero mentre insegue una palla da baseball e nota una miriade di insetti sul tronco. Uno di questi si posa su un ramo e guarda verso il basso nella direzione di Lamù, che si riflette in ogni parte dell'occhio dell'insetto mentre sciami di insetti (locuste, libellule e cicale) invadono la scuola.
Quello stesso pomeriggio, Lamù va a fare una passeggiata con Ataru, come sempre appesa al suo braccio mentre camminano. Il ragazzo di vergogna di averla appiccicata in quel modo e mentre discutono sulla cosa lui riesce a liberarsi e si allontana velocemente così la tigrata scopre di non essere più in grado di volare velocemente da raggiungerlo. Quando Ataru se ne rende conto, tutto contento scappa via per dare la caccia alle ragazze. Lamù cerca di inseguirlo ma invano. Anche Ten, incontrato poco dopo da Lamù, vola più veloce di lei e si che lui è una lumaca. Dall'alto di un tetto di un edificio vicino, una banderuola rotante a forma di animale segue Lamù con lo sguardo mentre il suo occhio sembra animarsi.
A questo punto Lamù entra in un grande magazzino per cercare Ataru, pensando che si sia intrufolato lì ma trova solo volti senza nome. Ad un certo punto sulla scala mobile, l'aliena incrocia Mendo e Shinobu, e li chiama, specialmente Shutaro, ma loro si limitano a fissarla con espressione assente come se non la riconoscessero. I due ragazzi sembrano godersi quello che è a tutti gli effetti un vero appuntamento e si recano prima al cinema, poi in un bar ed infine, quando ormai la sera è scesa, al parco. Qui la coppia discute su una scena del film che hanno visto quando Mendo alza il viso di Shinobu e sta per darle un bacio ma improvvisamente si ricorda di Lamù incrociata diverse ore prima. Chiedendo perdono a Shinobu, scappa via nella notte, con sua grande agitazione e con l'aliena in mente. La mattina successiva è insolitamente fredda per il periodo dell'anno. Qui vediamo le guardie del corpo di Lamù, ognuna per i cavoli propri, mentre si recano a scuola e notano ognuno una ragazza per cui hanno una bella cotta tanto da seguirle fin nella loro scuola dove si incontrano tutti quanti. Qui dopo aver discusso animatamente ed essendosi accusati a vicenda si interrogano sulla natura di questo strano evento. Fino ad ora, nessuno di loro aveva mai prestato attenzione a una ragazza che non fosse stata Lamù, proprio come era successo a Mendo il giorno prima.
Lamù a questo punto visti i cambiamenti riguardo ai suoi poteri va farsi visitare da Sakura, ma lei non riesce a spiegare gli strani sintomi dell'aliena. Sakura le chiede da quando sono emersi per la prima volta e se avesse notato qualcosa che avrebbe potuto scatenarli. Lamù risponde che ha iniziato a notare qualcosa dopo aver iniziato a girare il film. Non vendendo altra spiegazione, la dottoressa Sakura attribuisce la responsabilità allo stress e la stanchezza e consiglia a Lamù di prendersela più comoda con i suoi vari impegni. Mentre ancora parlavano, la visita viene improvvisamente interrotta da un terremoto. Nella tenuta di Mendo, una montagna emerge intorno al sito dove sorgeva Tarozakura, mentre nel punto dove si trovava l'albero si forma una sorta di cratere che si trasforma presto in un lago per via dell'acqua che inizia ad uscire dal fianco della montagna appena nata.
Dopo il tramonto, Lamù si siede nel parco con Ten a pensare. Qualcosa è sbagliato. Si sente come se "avesse lasciato qualcosa da qualche parte e l'avesse dimenticato". Improvvisamente la tigrata viene bombardata da una miriade di immagini e suoni, e svariate visioni intorno a lei, che la costringono in ginocchio mentre queste pian piano svaniscono così si ritrova di nuovo sola nel parco con Ten. E' di nuovo mattina e Lamù si alza preso e va a fare jogging come fa ultimamente. Gli uccelli la osservano con curiosità mentre corre. La sera in casa Mendo invece, Shutaro si sta rilassando, bevendo tè e ascoltando le quattro stagioni di Vivaldi mentre sfoglia il suo album fotografico. All'improvviso, lascia cadere la tazza sconcertato e telefona subito ad Ataru, chiedendogli di venire immediatamente a casa sua. Preso detto i kuroko sono già fuori la porta ad attenerlo. All'arrivo, Ataru trova anche Megane e discutono degli eventi recenti con Mendo come l'insolita situazione meteo per il periodo in cui si trovano, l'affievolimento dei poteri di Lamù e dei loro sentimenti verso di lei. Inoltre l'album fotografico che porta un ulteriore e spaventosa conferma. Ataru non riesce a capire subito di cosa di si tratti ma quando Shutaro glielo fa notare anche lui rimanse sconcertato. Lamù era scomparsa da tutte le foto in cui era presente. Come se non ci fosse mai stata. Questo porta il giovane rampollo ad una conclusione ossia che una forza sconosciuta ha iniziato a funzionare attivamente contro di loro e Lamù. Notando che le cose sono iniziate ad accadere con l'inizio delle riprese del loro film, decidono di consultarsi con il nonno di Mendo per sapere di più sulla leggenda originale su cui era basata la storia del film. Non vi dico che hanno dovuto fare per raggiungere il nonno di Shutaro !! Prendere un ascensore sotterraneo, passare sopra un fiume di lava, immergersi...ecc..ecc... Altro che l'Odissea! Intanto a casa Moroboshi, Lamù decide di iniziare a scrivere un diario per riportare i suoi pensieri e le sue sensazioni del momento e imprimerli bene sulla carta in questo periodo dove tutto sembra così aleatorio. Viene interrotta quando un uccello, come quelli che erano soliti accompagnarla durante il suo jogging mattutino, entra in volo dalla finestra della sua camera da letto e inizia a cinguettarle. Sfortunatamente Lamù non riesce più a capire cosa sta dicendo così rivola via. Più tardi, Ten torna a casa dopo aver fatto volare il suo jet scooter sotto un'insolita abbondante nevicata. Notando il diario di Lamù, la prende in giro e cerca di dargli un'occhiata, ma la tigrata si vergona di farlo vedere al cuginetto, così cercando di non farglielo prendere salta fuori dalla finestra per spiccare il volo ma cade rovinosamente a terra. Ten la segue velocemente per vedere se sta bene e nota che i cornini di Lamù, fonte del potere degli Oni, sono scomparse. Nel frattempo, dopo aver parlato col nonno, Mendo, insieme ad Ataru e Megane, vanno sul monte dove prima sorgeva Tarozakura, nella speranza di ottenere ulteriori informazioni sulla natura degli eventi recenti e raggiunto il posto si immergono nel fondo del lago tentando di far emergere i resti del ciliegio sollevandoli con un elicottero. L'indagine procede senza incidenti finché non vengono portate alla luce le radici dell'albero e aggrovigliato tra le radici c'è lo scheletro lucente di una donna, ancora avvolto nei brandelli di un vecchio kimono simile a quella della leggenda e quindi a quello che indossava Lamù per il film. I tre si lasciano prendere dal panico e nuotano furiosamente verso la superficie.
Intanto qualcosa o qualcuno pronuncia lentamente " La... mù.. "
La bellissima aliena stà meglio essendosi ripresa dalla caduta ma Ten invece sembra aver preso un raffreddore bello tosto e riposa a letto. Andando verso la finestra qualcosa di particolare attira l'attenzione di Lamù. Guardando fuori, vede infatti Ataru in piedi sotto un lampione che guarda verso casa che tiene per mano con una Lamù bambina. Vestendosi velocemente, Lamù corre in strada e segue la visione dietro l'angolo che nel frattempo aveva iniziato ad allontanarsi quando incontra uno strano circo. Lì trova anche le controparti bambine di molti suoi conoscenti e amici e Lamù è incantata dalla scena e la segue silenziosamente nella notte. Attraverso la foschia bluastra della nebbia mattutina, un'auto sfreccia veloce e su di essa un Ataru agitato intima all'autista dei Mendo, quasi strangolando, di fare più in fretta che può per raggiungere casa sua. Una volta arrivato si precipita in camera ma Lamù non c'è. Notando il suo diario sulla scrivania, lo prende e inizia a sfogliare le pagine mentre la madre che lo ha raggiunto in camera gli racconta che Lamù è scappata via velocemente da casa chiamando il suo nome.
Sempre quella mattina vediamo Lamù che ha raggiunto il lago sulla cima del monte che si mette in bocca una delle sue caramelle d'ossigeno e si immerge vestita. La notte invece negli appartamenti dei Mendo vediamo un'agitato Shutaro girarsi continuamente nel sonno. Mendo è ossessionato dai ricordi di ciò che ha visto in fondo al lago. Improvvisamente però questi ricordi vengono sostituiti da un diverso tipo di scenario. Shutaro inizia a sognare. In una versione dispotica e futuristica di Tomobiki, lui è una specie di valoroso gladiatore, molto famoso e amato dal pubblico. Ha assolutamente tutto ciò che un uomo può desiderare, incluso Ataru il suo peggior rivale come suo assistente personale. Eppure qualcosa lo rende sempre malinconico e pensieroso. Dopo aver distrutto in combattimento una versione cyborg di Onsen in una sorta di arena rimanda tutti i suoi importanti impegni. Qualcosa si agita in un angolo della sua mente, l'immagine di una strana ragazza che sembra osservarlo a volte anche da lontano ma lui cerca di ignorare la cosa anche se la percepisce. A questo punto prova a rivolge tutte le sue attenzioni alle tante belle donne che lo amano, compresa la dottoressa Sakura ma questo si rivela insoddisfacente per lui così decide; per far felice tutte quelle che lo amano, di sposarle. Dopo questo strano matrimonio si mette in posa con le sue spose per la foto di rito ma la sua attenzione si rivolge ad una giovane e stupenda donna dai capelli verdi che passa davanti alla porta della cappella. Mendo allora ordina ad Ataru di raggiungerla e di portarla da lui a qualsiasi costo, ma proprio quando l'assistente riesce a mettere la ragazza con le spalle al muro dopo averla seguita per un pò questa si gira (verso di lui) mostrando appunto che era Lamù e attraversa un muro accanto. Mentre Shutaro è all'aeroporto, in procinto di partire per la sua luna di miele, improvvisamente si ricorda di Lamù così come gli era successo nella realtà e si precipita verso le scale per cercarla ma inciampa e cade dal letto svegliandosi. Rialzandosi, Mendo rimprovera se stesso per essersi agitato così tanto per un semplice sogno e si alza per fare colazione con la sua famiglia. Raggiunta la sala preposta vede il padre che lo chiama per vedere uno strano scenario alla finestra. Il ragazzo guarda fuori e vede sbalordito la città, con tanto di arena, che aveva appena finito di sognare, materializzata nella realtà e stranamente totalmente congelata. Subito convoca una riunione presso il liceo Tomobiki per esporre a tutti i fatti e quanto aveva scoperto o pensato si aver scoperto. Si ferma solo il tempo necessario per andare a prendere Shinobu. Discutendo della situazione attuale con la ragazza lungo il percorso la scuola, non fa caso alla nebbia che entra nell'abitacolo della vettura, ed avvolgendo Shinobu le fa perdere i sensi e cominciare a sognare.
Nel suo sogno, Shinobu, vede una Tomobiki che sembra nel passato stavolta anche se non tanto remoto. Sembra una strada tradizionale giapponese di circa 30 anni prima con la ragazza vestita tipo Haikarasan ga toru (Madmoiselle Anne) che passeggia per lungo le vie. La ragazza mentre cammina prova a far chiarezza nei suoi sentimenti tra due persone che le interessano. Il primo è un ragazzo che prima un pò detestava per il suo comportamento di correre dietro a tutte ma poi ci aveva fatto l'abitudine e lo vedeva sotto occhi diversi (ovviamente questo era Ataru). Mentre il secondo era un gentiluomo, raffinato e bello e ogni volta che lo incrociava il suo cuore batteva forte (naturalmente si tratta di Mendo). Così dopo aver incontrato Ataru, spero anche di vedere l'altro ragazzo ma proseguendo la strada vede il suo amato che cammina con Lamù in modo abbastanza intimo. A questo punto il sogno finisce, la macchina si ferma bruscamente nel cortile del liceo e Mendo aiuta Shinobu a scendere dall'auto ancora un pò provata. A quel punto Sakura, che è lì vicino con una folla di altre persone, fa vedere a tutto l'orizzonte, dove vedono anche la città del sogno di Shinobu ghiacciata e mischiata a quella di Mendo. Una volta riuniti tutti, Mendo cerca di esporre le proprie teorie sulla strana situazione attuale che stavano vivendo. Lui crede che una grande coscienza esterna abbia iniziato a esercitare la sua influenza sulla città e che Lamù (essendo estranea alla matrice vitale di Tomobiki e alla sua memoria) sia in qualche modo caduta nel dimenticatoio perchè non ha mai fatto parte della sua storia se non quella molto recente. Il giovane rampollo viene interrotto improvvisamente da Ataru che irrompe nell'auditorium e annuncia a tutti la scomparsa di Lamù. Intanto sotto le acque del lago dove c'era Tarozakura, Lamù siede su una sporgenza a lato della fossa mentre la sua mente si perde sempre di più in quella coscienza che Mendo provava a spiegare a tutti poco prima.
Vedendo i sogni congelati come un oggetto della coscienza che distrugge Tomobiki, Mendo dichiara guerra a Tobimaro e alla famiglia Mizunokoji, nella speranza che la battaglia che ne seguirà spezzerà questa sorta di mondo sovrapposto, distruggendo i sogni congelati e ripristinando in qualche modo la normalità. Il combattimento tra le due super potenze si estende presto a l'intera città, causando più danni a se stessa che ai sogni. Ataru, riluttante a partecipare a questo immane conflitto decide di lottare diversamente per trattenere i ricordi di Lamù e va a fare jogging come faceva lei mentre la città esplode intorno a lui.
Lamù nel frattempo è sempre sottacqua mentre la sua mente è invasa dalle visioni di questa forza misteriosa Lamù e ne rimane meravigliata vendendo queste strane scene di artisti circensi intorno a lei che intrattengono molti dei suoi amici quando erano bambini. Poi ad un tratto appare una luce. Voltandosi verso di essa, Lamù vede un'entità fetale pulsante e luminosa. Quando la tigrata gli chiede di identificarsi, questa risponde (dando ragione a Mendo) che era la coscienza dei ricordi della città. I bambini suoi amici si affollano ancora attorno a Lamù, implorandola di giocare con loro e gli artisti circensi sorridono.
Tomobiki giace in rovina e Ataru continua a correre, attraverso case e aerei distrutti. Le armi automatiche saltano via, i cannoni sparano, gli edifici crollano. La notte è illuminata dalla luce delle bombe che detonano e il giorno è ombreggiato da un fumo nebbioso. Nonostante questo Ataru non si arrende e continua a correre. Arriva un'altra notte con una pace cupa e sommessa. La guerra ha messo a dura prova la gente di Tomobiki. In un piccolo accampamento in una strada in rovina, Mendo e Tobimaro si chiedono quanto ancora durerà questo conflitto senza però darsi una risposta mentre le guardie del corpo di Lamù che erano diventati soldati sono stanchi di combattere inutilmente perchè i sogni congelati resistono. La guerra ha solo portato distruzione a ciò che non doveva essere distrutto. Il resto della città Tutti desiderano finirla e tornare a casa, alla Tomobiki che tutti conoscevano, quella senza bella e felice. Anche Ataru ormai stremato inciampa e cade a terra mentre nel mondo dei ricordi, Lamù gioca con i bambini suoi amici. Sdraiato a terra, il ragazzo guarda nella nebbia che si addensa e chiama il nome della sua amata Lamù e poi crolla. Proprio contemporaneamente a questo Lamù nel mondo de ricordi si ferma improvvisamente e si rende conto che deve tornare a casa mentre le visioni intorno a lei svaniscono una alla volta. Anche loro devono tornare al luogo a cui appartengono e la salutano affettuosamente dicendoglielo. Poi vede la luce dell'entità e guarda indietro all'apparizione della Memoria che pronuncia queste parole :
VA TUTTO BENE. POSSO CONTINUARE A VIVERE SOLO CON I RICORDI. IL MONDO SUPERIORE APPARTIENE A TUTTI VOI.
A questo punto qualcosa scuote Ataru dal suo sonno. Stanco e ferito, si riprende e si ritrova davanti agli occhi il gatto Kotatsu che gli offre una tazza di tè. I suoi amici stanno proprio dietro lo yurei, tutti arruffati ma sorridenti. Ataru prende la tazza e un petalo di ciliegio ci cade dentro. L'aria è carica di fiori trasportati dal vento. Così i sogni cominciano a crollare e Lamù appare all'orizzonte mentre viene verso Ataru e gli altri. Il ragazzo corre verso di lei, incoraggiato dai suoi amici. Mentre guardano Ataru correre in lontananza, il gruppo si chiede se questa sia mai la fine e se le cose torneranno come prima. Sakura li solleva spiega meglio: "Anche se i giorni si susseguono, in un percorso di cerchi quasi concentrici all'infinito, nel loro insieme, alla fine dovrebbero condurci in un nuovo posto." Perché nessuno conosce la loro destinazione finale e il futuro non è ancora scritto". Sarà ma io non ci ho capito na sega. Comunque s questo punto, le guardie del corpo di Lamù si sorridono l'un l'altro e caricano Ataru sparandogli contemporaneamente con le armi che ancora imbracciavano. Probabilmente più per non fargli abbracciare la loro amata Lamù che per invogliarlo più velocemente a correre verso di lei :)
Ataru si gira per un attimo, e nota il terreno dietro di lui che esplode così, corre ancora più veloce e salta tra le braccia di Lamù mentre i missili esplodono intorno a loro. Nella discarica vista all'inizio del film, un vecchio televisore crepita due o tre volte di elettricità statica, poi diventa nero e si spegne.
Dati di produzione del film riportati da Yamato Video srl
Titolo originale : Urusei Yatsura - Lum Forever
Soggetto : Rumiko Takahashi
Sceneggiatura : Toshiki Inue e Kazuo Yamazaki
Progetto : Shigekazu Ochiai
Regia : Kazuo Yamazaki
Character design : Akemi Takada, Magoichi Takasawa
Produttore : Hidenori Taga
Direttore della fotografia : Yoichi Shimizu
Musiche : Fumi Itakura
Animazione : Studio Deen
Produzione esecutiva : Kitty Film, Fuji Television
Anno di produzione : 1986
Durata :
93 minuti
INTROSPEZIONE Lum Forever
work in progress
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